#25-La cosa a casa
Durante uno dei viaggi lavorativi di mia madre in Cina, a cui ho avuto il piacere di partecipare, le fu donato uno xun da parte di un musicista con cui collaborava. Da allora lo conserviamo gelosamente come ricordo di momenti piacevoli da un lato, ma dall'altro come testimonianza di un paese che anno dopo anno sembra perdere la propria identità culturale, sostituendo alla tradizione un'innovazione sfrenata, senza il minimo riguardo per l'antico.
Dal 2015 il nostro xun è appoggiato al pianoforte e non smette mai di suscitare curiosità e stupore negli ospiti, che quasi mai riescono ad attribuire un'identità a quel pezzo di terracotta forata. Giorno dopo giorno ci ricorda di non dimenticarci mai delle nostre radici, a costo di apparire in un primo momento strani e indecifrabili, saremmo ancora meglio capaci di rendere apprezzabili le nostre qualità, proprio come lo xun: alla vista semplice ed esteticamente poco gradevole, ma in grado di produrre una soave melodia.
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