#15-L'evoluzione futura della cosa
Dopo secoli di utilizzo come strumento orchestrale destinato a musica rituale o di palazzo, all'alba del ventesimo secolo lo xun, così saldamente ancorato alla tradizione, è caduto in disuso, principalmente a causa della difficile convivenza con le nuove esigenze musicali.
Per far fronte a questa problematica che ha paralizzato ogni forma di innovazione o sviluppo dell'antico strumento di argilla, si potrebbe pensare all'elaborazione di uno xun elettrico: la forma rimarrebbe all'incirca identica a quella attuale, in modo tale da conservare almeno alla vista la tradizionale struttura che lo contraddistingue; tuttavia la cassa di risonanza, privata della sua funzione originaria, ospiterebbe delle lamelle metalliche molto sensibili in grado di percepire la vibrazione dovuta al fiato e tradurla in impulso elettrico da inviare ad una CPU per l'elaborazione.
I fori potranno essere sostituiti da piccoli pannelli sensibili al tatto in grado di riconoscere quali di questi vengono lasciati scoperti, in modo tale da restituire la nota corrispondente. L'insieme di questi segnali sarebbe dunque processato in modo tale da creare all'occorrenza anche un suono distorto rispetto alla classica melodia, rendendo lo strumento molto più versatile.
Al di sotto del foro principale in cui viene soffiata l'aria si potrebbe inoltre collocare un collegamento in grado di rendere lo xun riconoscibile da piattaforme esterne come il launchpad, in modo tale da poter inserire suoni prodotti ad hoc all'interno di brani musicali creati elettronicamente.
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