lunedì 16 dicembre 2019

#23-La cosa nella letteratura

Relativamente allo xun nella letteratura ho scelto un romanzo contemporaneo che, seppur citandolo brevemente, ha contribuito ad una maggior conoscenza di questo strumento. Il libro in questione è "Città Decadenti" di Jia Pingwa, pubblicato nel 1993 in Cina (successivamente tradotto in inglese) e oggetto di una feroce censura, che lo vide bandito per oltre 17 anni a causa di contenuti sessualmente espliciti. 

L'autore del romanzo, uno dei più celebri contemporanei cinesi, arricchisce ogni singola pagina della sua pungente e sferzante ironia, creando un romanzo erotico che affonda le proprie radici nella parodia e nella satira, non risparmiando critiche alla società capitalistica in perenne fermento economico in cui vive. Il libro tratta degli intrighi sessuali e legali che coinvolgono uno scrittore cinese, e approfondisce il suo degrado psichico dalla prima all'ultima pagina, delineando un ritratto fedele della Cina post moderna. Da qui si capisce che la censura che si abbatté su Jia Pingwa non fu esclusivamente frutto dei contenuti sessualmente espliciti: dietro questa motivazione si nasconde l'interesse di preservare e conservare  l'immagine retta ed austera del governo locale. 

"...Gli disse che Zhuang Laoshi aveva aperto un negozio di libri a fianco al museo e disse che avrebbero dovuto fare un salto per vedere che tipo di libri trattassero e per mostrare a Zhuang Laoshi che loro si interessavano a quello che faceva. Zhou rispose con impazienza: "Non ho tempo. Puoi andarci tu se vuoi".  Non fece nient'altro che suonare lo xun sulle mura della città e dormire. Lei lo ignorò scocciata...."

"...Quella notte la luna splendeva come i riflessi dell'acqua. Come al solito Zhou Min andò alle mura della città per suonare il suo xun. Wan'er chiuse il cancello ed entrò per un bagno. Poi, dopo aver indossato la camicia da notte sul suo corpo nudo, andò fuori e si sedette sulla poltrona sotto l'albero di pere...."



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