domenica 3 novembre 2019

09-I nomi della cosa 

Il nome di questo particolare strumento musicale non ha una vera e propria traduzione nelle altre lingue: il termine Xun infatti è una traslitterazione dagli ideogrammi cinesi all'alfabeto latino.
L'unico termine che può essere definito suo parente stretto, descrivendone in modo piuttosto fedele il significato, è la parola ocarina, che pur discostandosi per forma e suono dall'oggetto preso in esame, potrebbe essere considerata una tipologia particolare di xun, avendo quest'ultimo origini ben più antiche.

Ocarina
La definizione del dizionario Treccani recita:
"strumento musicale a fiato, di carattere popolare, costituito da un corpo ovoidale di terracotta in cui si aprono fino a dieci fori che danno suoni per 2 ottave, di timbro simile a quello dei flauti dolci, con imboccatura a forma di un becco d’oca, posta alla fine di un prolungamento laterale o terminale del corpo."
L'origine dell'ocarina può essere collocata nel 1853, anno in cui a Budrio (Bologna) Giuseppe Donati costruì la prima di una lunga serie di differenti forme e dimensioni. Il termine fu coniato dunque in questo periodo e risente in modo evidente degli influssi dialettali romagnoli: ocarina deriva infatti dal termine ucarénna, diminutivo di oca nel dialetto bolognese, ad indicare la sua particolare forma ovoidale allungata, che ricorda un'oca privata della testa.
La peculiarità di questo termine è che non ha subito traduzioni nel corso degli anni: in qualsiasi stato europeo ci si trovi sarà impossibile essere vittima di ambiguità poiché dalla Gran Bretagna alla Germania, passando per Svezia e Danimarca, tutti indicano questo strumento col nome con cui è stato "battezzato" dal proprio inventore.

Fonti:
-http://www.treccani.it/vocabolario/ocarina/


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