lunedì 4 novembre 2019

#12-I materiali della cosa

Il primo esemplare di xun, datato circa 3000 a.C. (nonostante si pensi che l'invenzione risalga a circa 7000 anni fa), è di ceramica. 
Per lungo tempo non furono apportate modifiche finché durante la dinastia Shang (1600-1046 a.C.) la fabbricazione di strumenti musicali subì un netto miglioramento: l'impiego di pietra e osso lavorati in maniera più raffinata permetteva una maggior estensione sonora.
Durante i secoli successivi lo xun iniziò a ricoprire un ruolo fondamentale all'interno della ritualità legata al confucianesimo: nel tardo periodo Zhou (dopo il 500 a.C.) solo un ristretto numero di strumenti veniva utilizzato per i rituali di corte: la tradizionale classificazione, il Bayin (o sistema degli otto timbri) regolamentava i materiali ammessi, suddividendoli in otto diverse classi: seta, bamboo, legno, pietra, metallo, argilla, zucca e pelle; lo xun era il principale strumento appartenente alla categoria "terra", un'ulteriore riconferma dell'origine di questo strumento. 


 





L'ultima elaborazione degna di nota è costituita dall'esemplare in palissandro con 10 fori, costruito per ovviare all'impossibilità di riprodurre toni alti. 
Nonostante il profondo legame che anticamente legava materia e spirito, nei secoli successivi si perse la concezione di sacralità della musica e furono creati diversi xun a partire dai materiali più disparati: dall'avorio alla moderna plastica, anche l'evoluzione di uno strumento così saldamente ancorato alla tradizione può essere una chiave di lettura dell'evoluzione del popolo cinese.  



Fonti:
-"Archeology and History of Musical Instruments in China", in: The Garland Encyclopedia of World Music v. 7. East Asia. ed. Robert C. Provine, Yosihiko Tokumaru, and J. Lawrence Witzleben. New York: Routledge

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